Castello di Bari
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Castelli e CattedraliBari

Castello Normanno Svevo di Bari

Testimone del dominio longobardo ma anche erede della storia normanna. Il Castello Svevo è l'esempio più evidente della grandezza della città

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Il Castello di Bari, il cosiddetto Castello Svevo, è l'esempio più evidente della grandezza della città, che da sempre ha visto ricchezza e prosperità come due parole centrali e costanti nella propria definizione. Luogo testimone del dominio longobardo, del quale territorio era capitale, ma anche erede della storia normanna e di quella trasportata dalle reliquie di San Nicola, che qui si conservano, sotto il dominio bizantino visse un periodo di massimo splendore, nel quale fu estesa e fortificata, come testimoniano le mura urbane.
Castello di BariPiazza del Ferrarese a Bari vecchiaStatua di San NicolaLungomare di Bari
E' proprio all'interno di queste mura, che si aprono in corrispondenza della Porta Vecchia e della Porta Nuova (dove attualmente sorge Piazza del Ferrarese), che si erge il castello, una rocca in cui l'ingegno fa da padrone, presentandosi come un castello nel castello. Le mura esterne, sovrastate dall'imponenza del castrum, sono esse stesse contenitore delle torri difensive del periodo medievale e della reggia rinascimentale, rafforzando il potere difensivo della struttura.
13 fotoIl Castello Svevo di Bari
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La storia del Castello di Bari

I Normanni invasero e parzialmente distrussero la città nel 1156, guidati da Guglielmo il Malo, incontrando, in ogni caso, una forte resistenza da parte dei cittadini baresi che lottarono fieramente per difendere il proprio territorio. Fu grazie a Federico II che il castello fu ristrutturato e reso più similare ad una residenza. Anche qui si impone il simbolo federiciano, un'aquila che stringe la sua preda tra gli artigli, scolpita sull'archivolto del portale. Artisti del luogo autografarono le decorazioni dei capitelli innalzati nell'androne, come Minerrus de Canusia, Melis de Stelliano e Ismahel. Le decorazioni e gli abbellimenti apportati da Federico II continuano poi nelle torri, con oculi e finestre.

Gli elementi del castello rimandano alla città e viceversa, in un dialogo silenzioso ma intenso che permette di poter affermare che il castello costituisse allo stesso tempo tanto la fortezza quanto il centro cittadino. Il Castello di Bari non sorge su di una collina, come frequentemente avveniva, bensì nella parte periferica della città, e da lì la scruta e la difende, a tratti la minaccia, poichè la sua imponenza sovrasta la piccolezza dei cittadini ed impone il potere dei sovrani che man mano si susseguirono al comando.

La tradizione ci narra che la presenza dell'Imperatore di Svevia in questi spazi fu collegata anche alla figura di Francesco d'Assisi, che fu provocato, ma non vinto, da una donna commissionata proprio dallo stesso Federico II, con il fine di testare la santità e la forza morale dell'uomo. Il Castello fu abitato anche dagli Spagnoli, che lo munirono di una cinta bastionata, o da Isabella d'Aragona e Bona Sforza, che lo resero ritrovo di filofosi e letterati, artisti e potenti, con caratteristiche proprie di una corte.

In realtà, per quanto il Castello Svevo sia stato un elemento centrale che mai è passato inosservato nella cittadina barese, questo non ha mai ricevuto l'amore degli abitanti, che lo percepivano come un pericolo più che come una garanzia, che se ne sentivano minacciati, più che difesi, per cui fu sempre visto come contro i baresi, piuttosto che in loro favore. Oggi il castello ha un'importante storia alle spalle, e conserva un grandioso valore artistico-culturale di fronte a sè, nella sua scomposizione in due parti principali: il mastio e i baluardi a scarpata con torrioni angolari a lancia sul fossato. La prima sezione ha un'origine bizantino-normanna e fu rimaneggiata sotto Federico II, mentre la seconda si caratterizza per l'imposizione della volontà di Isabella d'Aragona. Per accedere al Castello bisogna attraversare il ponte che si sospende sul fossato, situato sul lato sud, mentre è il lato nord della struttura che si affaccia sul mare. Al piano inferiore si incontrano il cortile interno, a pianta quadrata, con caratteristiche rinascimentali, ed il salone nel quale si stabilisce la Gipsoteca cittadina, così come l'archivio della città, in una sala con volta a botte. Al piano superiore si trova invece la Soprintendenza ai beni architettonici storici e artistici della Puglia.
Documento consultato: Castello di Bari a cura di Stefania Mola - stupormundi.it
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